Nulla o male è stato tramandato della esperienza della donna: sta a noi riscoprirla per sapere la verità (Rivolta Femminile, Roma, luglio 1970)

martedì 12 luglio 2011

Sputiamo su Hegel

Carla Lonzi per me è un mito, ma forse si era capito. Ma fortunatamente non sono l'unica ad amarla molto. Nel sito Ogni donna sono io (http://ognidonnasonoio.blogspot.com/) ho trovato pubblicato un brano di Sputiamo su Hegel che è tra i miei preferiti, ve lo copio-incollo:

La donna non va definita in rapporto all'uomo. Su questa coscienza si fondano tanto la nostra lotta quanto la nostra libertà.
L'uomo non è il modello a cui adeguare il processo della scoperta di sé da parte della donna.
La donna è l'altro rispetto all'uomo. L'uomo è l'altro rispetto alla donna. L'uguaglianza è un tentativo ideologico per asservire la donna a piu alti livelli.
Identificare la donna all'uomo significa annullare l'ultima via di liberazione.
Liberarsi per la donna non vuoi dire accettare la stessa vita dell'uomo perché è invivibile, ma esprimere il suo senso dell'esistenza.
La donna come soggetto non rifiuta l'uomo come soggetto, ma lo rifiuta come ruolo assoluto. Nella vita sociale lo rifiuta come ruolo autoritario.
Finora il mito della complementarietà è stato usato dall'uomo per giustificare il proprio potere.
Le donne sono persuase fin dall'infanzia a non prendere decisioni e a dipendere da persona "capace" e "responsabile": il padre, il marito, il fratello...
L'immagine femminile con cui l'uomo ha interpretato la donna è stata una sua invenzione.
Verginità, castità, fedeltà, non sono virtù; ma vincoli per costruire e mantenere la famiglia. L'onore ne è la conseguente codificazione repressiva.
Nel matrimonio la donna, privata del suo nome, perde la sua identità significando il passaggio di proprietà che è avvenuto tra il padre di lei e il marito.

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