Nulla o male è stato tramandato della esperienza della donna: sta a noi riscoprirla per sapere la verità (Rivolta Femminile, Roma, luglio 1970)

sabato 29 ottobre 2011

Augusto Masetti il soldato che disse no alla guerra

Grazie a un articolo di Marginalia, giornata di studi sull'anarchico Augusto Masetti, scopro un personaggio bellissimo che non conoscevo, si tratta di Augusto Masetti, un anarchico, soldato per forza ai tempi dell'invasione coloniale della Libia del 1911, che si rifiutò di partire per Tripoli sparando ad un ufficiale e che pagò il suo gesto di rifiuto della guerra passando anni e anni in ospedale psichiatrico. Domani a Bologna ci sarà un convegno, dove mi piacerebbe andare, su questa figura che secondo me non andrebbe dimenticata ma valorizzata specialmente in questo momento piuttosto difficile, di regresso, di nuove guerre imperialiste e sempre più soldi spesi per gli armamenti.

martedì 18 ottobre 2011

Vegamisù

Sogno Vegan, uno dei siti preferiti di Rosetta femminista quasi perfetta (che sarebbe questo blog ma anch' io in persona), ha aperto un nuovo blog di cucina vegan!
Si chiama Piatti da Sogno Vegan (http://www.piattidasognovegan.blogspot.com/) ed è vero che sono da sogno le ricette!!!
Per festeggiare ecco la ricetta del Vegamisù che ancora non ho provato, lo farò domenica:

Semplicissimo e velocissimo! Non vi accorgerete nemmeno di averlo fatto. E' adatto a tutti e cosa più importante: niente stress da forno Non metto le quantità perchè potete fare ad occhio, a seconda delle vostre esigenze.

Panna da montare di soia (ho usato la soyatoo)
Caffè
Fette biscottate
Cacao in polvere

Preparate il caffè e intanto montate la panna. Imbevete le fette biscottate nel caffè (attenti a non scottarvi!). Stendete le fette imbevute in un recipiente o in una pirofila dai bordi alti. Stendete sopra uno strato di panna e spolverate con il cacao fino a ricoprire l'intera superfice. Ripetere questa operazione fino a formare due o più strati. Mettete in frigo e avete finito.

venerdì 14 ottobre 2011

La donna deve creare se stessa

La donna non deve imitare l'uomo ma , al contrario, estrarre i caratteri specifici del proprio essere, scoprirli, poiché sono rimasti fino ad oggi celati: o, con una parola più esplicita, crearli. La donna deve, nel campo dello spirito, creare se stessa

Sibilla Aleramo, 1925

sabato 8 ottobre 2011

Appello per Suad Omar, vittima di un'aggressione razzista e sessista

Venerdì scorso una donna italo-somala, è stata aggredita verbalmente e fisicamente su un autobus a Torino. Sul blog Medea c'è una lunga intervista (questo il link: http://medea.noblogs.org/2011/10/07/intervista-a-suad-omar-la-donna-somala-aggredita-su-un-autobus-a-torino/) a Suad Omar, questo il nome della donna aggredita, in cui lei stessa racconta questa sua terribile esperienza, resa ancora più amara dal fatto che quelli che erano sull'autobus non sono intervenuti, ma anzi sembravano quasi infastiditi. Una donna non italiana deve stare zitta! Sul blog Marginalia invece trovate un appello Solidarietà e rabbia per l'aggressione di Suad Omar., scritto da alcune donne e associazioni torinesi. Io firmerò l'appello perché non possiamo stare zitte e permettere questi abusi e queste violenze sessiste e razziste. Di seguito copio-incollo l'appello:

Con queste righe vogliamo stringere in un abbraccio Suad Omar che nel pomeriggio di venerdì scorso è stata aggredita prima verbalmente e poi fisicamente mentre viaggiava sul 63 e esprimere la nostra rabbia per l’ennesimo episodio di violenza sessista e razzista a Torino. Perché tanto accanimento? L’aggressore irritato che non gli venisse ceduto il posto accanto alle porte dell’autobus in nome del proprio privilegio di uomo bianco, deve aver ritenuto insostenibile il fatto che una donna aggredita, invece di abbassare lo sguardo e farsi da parte abbia risposto e si sia difesa. Alla violenza subita, si sovrappone quella istituzionale. E’ una strana politica quella dei regolamenti del Gtt che prevedono l’apertura o la chiusura delle porte di autobus e tram a seconda della supposta nazionalità o provenienza di chi li frequenta. Non è raro per chi viaggia sui trasporti pubblici torinesi assistere alla chiusura immediata delle porte per fronteggiare la ‘pericolosa’ fuga di un supposto migrante sorpreso senza biglietto, ma quando una cittadina italo-somala supposta ‘migrante’ viene insultata e picchiata le porte magicamente si aprono permettendo all’aggressore di dileguarsi. Altrettanto inquietante è stato l’intervento dei carabinieri chiamati sul posto che invece di preoccuparsi della salute di una donna aggredita hanno pensato che fosse più urgente verificare i documenti, perché senza, si sa, si è un po’ meno umane. La logica che presiede a queste scelte è una logica razzista, radicata non solo nella cultura diffusa, ma nelle stesse procedure istituzionali. Il pomeriggio successivo altre forze dell’ordine hanno caricato il presidio di chi sotto il Centro di identificazione e di espulsione di Corso Brunelleschi da tanto tempo chiede la chiusura di questa struttura in cui donne e uomini vengono privati della loro libertà e dei loro diritti per il semplice fatto di arrivare da fuori dalla Fortezza Europa e denuncia le violenze che si esercitano al loro interno. Il legame tra questi due episodi mette le radici in una cultura dell’esclusione e della violenza che, in nome della sicurezza, non tollera né il rispetto dei diritti individuali né il dissenso. Noi non ci sentiamo affatto sicure e saremo al fianco di Suad che abbiamo conosciuto nei luoghi delle donne, del movimento antirazzista, tra le strade di San Salvario, negli spazi di una cultura dal basso inclusiva e aperta verso il mondo.Vigileremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione affinché vengano visionati i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti sull'autobus e identificato l’aggressore. Chiediamo ai responsabili di questa città, alle forze dell’ordine, al Gtt di garantire l’incolumità di ogni donna, di ogni uomo, e di predisporre modalità di intervento per fronteggiare gli episodi di aggressione contro le donne straniere verso le quali è più cruenta e impunita la violenza sessista che si respira nei luoghi pubblici e per le strade della nostra città. Dietro alla denuncia di Suad ci sono moltissime altre donne, più ricattabili perché senza documenti o con il permesso di soggiorno, che subiscono quotidianamente in silenzio minacce, molestie, insulti e discriminazioni, per timore di perdere il lavoro, la casa, l’accesso ai servizi. Invitiamo tutte e tutti alla mobilitazione, questa violenza ci riguarda, non staremo zitte! Vesna Scepanovic, Roberta Valetti, Liliana Ellena, Eleonora Missana, Susi Monzali, Associazione Villa5-Arte per le donne, Almateatro".

Per adesioni e contatti:

Liliana Ellena liellena@libero.it
Vesna Scepanovic miavesna@gmail.com
Roberta Valetti robertavaletti@gmail.com

martedì 4 ottobre 2011

Le femministe e la ceretta

Gli antifemministi non avendo mai argomenti seri da opporre da sempre ricorrono, per denigrare e squalificare le femministe, a beceri cliché. Uno di questi, intramontabile, è quello delle femministe tutte cattive, nemiche degli uomini, brutte e con i peli. La cosa viene sfruttata anche in pubblicità da un istituto di bellezza che offre pacchetti super scontati di sedute depilatorie. Da Un altro genere di comunicazione:

http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2011/09/10/groupon-e-gli-stereotipi-le-femministe-sono-pelose/

Per me anche questa è una sorta di violenza sulle donne, starà a me decidere quando, dove e quando depilarmi!

lunedì 12 settembre 2011

Dolce vegan alle zucchine

Quello che ci vuole per affrontare al meglio il rientro in città dalle vacanze (chi ha avuto la fortuna di farle, altrimenti vale come consolazione): una ricetta favolosa che ho trovato per caso in questo blog:

http://retroguard1a.noblogs.org/post/2011/09/10/dolce-vegan-alle-zucchine/

Ve la copio-incollo così com'è:

Dolce e salato non può essere reato! Anche se questo dolce in realtà è solo dolce, perché come ben saprete le zucchine non nascono salate, ma come le carote hanno un fondo dolce.

La ricetta di base l’ho copiata da qui, ma ho sostituito le uova a latte di soja e aggiunto un paio di cucchiai di olio (io ho usato quello di mais, forse con quello di oliva, di sapore più forte, è meglio mantenere quelle dosi). La consistenza era abbastanza friabile (ma non troppo) e in effetti mi si è rotto tutto (ho scelto la teglia sbagliata!)…dunque ho ovviato con una copertura in cioccolato. Piaciuta anche a non vegani, sicuramente da rifare per la facilità. Probabilmente sostituendo alle zucchine le carote viene più o meno uguale.

Nel dettaglio, che ci vuole?

300 g di zucchine

150 g di zucchero

170 g di farina 00

latte di soja

scorza di un limone

6 cucchiai di olio

pinoli e uvetta, a piacere

1 bustina di lievito per dolci

100 g di cioccolato fondente

Mischiare gli ingredienti (eccetto la cioccolata) e infornare per mezz’ora a 180°.

Sciogliere la cioccolata a bagnomaria e ricoprirci la torta.

Stop.

Buon appetito!!!

mercoledì 3 agosto 2011

In vacanza con Carla Lonzi, Monica Ali, Sandra Cisneros e tante altre

Me ne vado in vacanza fino a settembre. Mi porto un po' di libri, seguite il mio esempio. Leggere è importantissimo (oltre che molto bello) e soprattutto: leggete donna!